La scelta naturale

Sono Carlo Lopopolo, Infermiere presso U.O. Operativa Geriatria Acuti Calogero dal 2007. Ho iniziato la mia attività sindacale dopo un anno di lavoro dal ruolo. Ero asettico, ignoravo il significato di Contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl). Per me era la prima volta che venivo assunto a tempo indeterminato in un’azienda sanitaria e per giunta in una città nuova, in una regione nuova, in una equipe nuovo. Mi sono sentito subito accolto da Bologna e dal sindacato, in una compagine fatta di Infermieri, Operatori Socio Sanitari, Professionisti Sanitari, OstetricheAmministrativi, Tecnici, Coordinatori, Liberi Professionisti e anche qualche dirigente medico o delle professioni sanitarie.

Entrai nella FIALS

Sono entrato nel gruppo FIALS in punta di piedi, con la mia solita calma ho iniziato a collaborare con la squadra. Una compagine fatta di pochissime persone. Un gruppo con la G maiuscola, che fin da subito mi ha dato la possibilità di mettermi in gioco e di realizzare qualcosa di concreto per i lavoratori.

Come in tutte le cose che faccio mi sono buttato con anima e cuore nell’attività sindacale. Forse a volte ci metto troppa passione, ma io sono abituato a muovermi in una certa maniera. Abbiamo fin da subito iniziato a studiare il Ccnl.

Ero consapevole e lo sono tuttora che per informare i colleghi devi conoscere la materia sindacale e soprattutto i contratti.

Le idee singole diventano idee del gruppo

Nel mio appartamento iniziarono ad entrare le prime carte, tate scartoffie e poi il materiale digitale. Ho iniziato a partecipare ai primi corsi di formazione per dirigenti sindacali, con un entusiasmo ed una voglia grandissima che mi ha aiutato a migliorarmi continuamente, spingendomi oltre gli ostacoli che man mano mi si presentavano davanti.

Assieme ai colleghi della squadra ho iniziato a divulgare le nostre idee. Ai più sembravo idee contorte, idee folli, idee pazze, ma noi continuavamo per la nostra strada. Ed ecco i primi banchetti sindacali vicino alle mense, le prime bandiere, i primi volantini, i primi megafoni e tanta voce. All’inizio si faceva gran fatica, le difficoltà erano tante. Anche consegnare un volantino era difficile. I lavoratori erano molto diffidenti, quasi increduli. Poteva mai un gruppo di ragazzini alle prime armi sfidare i Confederali e in una città come Bologna?

I dirigenti aziendali ci ignoravano

Nonostante le difficoltà oggettive andavamo avanti. La Direzione aziendale e i vari coordinamenti ci ignoravano. Neanche un buongiorno. A non noi interessava il loro rispetto, ma quello dei lavoratori. Si continuava dritti per la nostra strada senza girarci indietro, delega su delega.

Abbiamo iniziato a raccogliere consensi. Le persone iniziavano ad ascoltarci. La cosa più importante era il constatare che nei reparti si iniziava a parlare di trasparenza, legalità e pari opportunità. Concetti che ai più sembravano sconosciuti o impossibili da realizzare.

Prime RSU: arriviamo secondi al Sant’Orsola-Malpighi di Bologna

La prima sfida da affrontare è stata quella dell’elezione dei primi Rappresentati sindacali unitari (Rsu). A sorpresa la Fials di Bologna ha raggiunto una percentuale inaspettata, risultando il secondo sindacato al Policlinico Sant’Orsola-Malpighi subito dopo la Cgil. Un risultato per molti impossibile da raggiungere, ma noi ci siamo riusciti!

Abbiamo festeggiato, ci siamo abbracciati, la squadra era fortissima, ma eravamo anche consapevoli che da quel momento qualcosa era cambiato: dall’indomani abbiamo ricominciato tutto da zero, senza mai perderci d’animo, senza mai affievolirci, con la grinta di fare sempre meglio e soprattutto di stare dalla parte dei colleghi.

Il sindacato della ribellione diventa il sindacato delle proposte costruttive

Dal primo giorno la Fials è stata soprannominata il sindacato della ribellione e della protesta, incapace di portare a casa i risultati. Per i Confederali, ovviamente, i risultati da sempre erano (e sono) la distribuzione verso l’alto dei progetti, offrire posizioni organizzative ai loro dirigenti, c’è da dire che negli anni precedenti i confederali intendevano risultati una distribuzione verso l’alto dei progetti, offrire posizioni organizzative ai loro dirigenti sindacali o passaggi di fascia per pochi eletti, permettere la libera professione ai soliti noti. Se questi erano i risultati da conseguire allora sono fiero di non averli raggiunti. Tutti i giorni continuo e continuiamo a fare proposte per i colleghi, tutti indistintamente!

Rsu: primo sindacato al Sant’Orsola e in ottima posizione in tutte le aziende bolognesi e della provincia!

Dopo tre anni si riparte con la campagna sindacare per le nuove elezioni Rsu. Boom, boom, boom, siamo riusciti a diventare il primo sindacato al Sant’Orsola-Malpighi di Bologna e abbiamo eletto tantissimi Rappresentanti sindacali unitari in tutte le altre aziende del comprensorio bolognese ed imolese. A scrutinio finito ci rendiamo conto di aver fatto qualcosa di incredibile, abbiamo tracciato le basi per una storia nuova: il primo sindacato autonomo non politicizzato che sconfigge i confederali guidati dalla Cgil. Davide ha battuto Golia sul piano delle proposte concrete e delle idee.

Nel frattempo abbiamo messo voce in tutti gli accordi firmati. L’ostracismo nei nostri confronti è stato ed è quotidiano. Non ci siamo mai arresi: la nostra pressione è fatta sentire e si fa sentire per la prima volta dopo anni di buio assoluto. Il sindacato non è solo, ci accorgiamo di avere un gruppo in continua crescita, un’armata pronta, i lavoratori al nostro fianco.

Passaggi di fascia per tutti, aumento dei progetti incentivanti, riduzione dell’introito delle posizioni organizzative, rotazione per i partecipanti alla libera professione, ma soprattutto il primo sciopero organizzato al Policlinico Sant’Orsola-Malpighi.

Qualche mese fa l’ennesima Rsu, come dicevamo, con risultati entusiasmanti: quasi il 48% dei dipendenti ha deciso di dare o riconfermare il loro mandato alla nostra organizzazione sindacale.

Restiamo con i piedi per terra

Continuo e continuiamo a fare il sindacato come se fossimo al primo giorno. La nostra premessa/promessa ai lavoratori è sempre stata ed è quella di non imborghesirci, di non scendere mai a compromessi con la Direzione e/o con nessuno altro. La mattina voglio e vogliamo guardarci tranquillamente allo specchio.

Sin dall’inizio tutti ci davano per spacciati, per poco di buono, per visionari. Qualcuno ci avvisava che stavamo perdendo consensi. Ci spronavano? Ci sottovalutavano? Chi lo sa.

Nell’Ultima elezione Rsu sono risultato il candidato più suffragato, con 221 voti. Una soddisfazione immensa, frutto di tanti sacrifici mio personale e del gruppo Fials, una squadra di amici e colleghi. Me lo aspettavo, ma per scaramanzia non ne parlavo. Ho e abbiamo lavorato tanto, a discapito della vita privata. Come si dice, però: chi semina raccoglie.

La cosa che ha sempre caratterizzato la Fials di Bologna è stata proprio quella di non essere un sindacato, ma fin dal primo giorno una famiglia, un gruppo di amici che ha sempre difeso ed aiutato quello accanto, che ha sempre teso la mano al compagno in difficoltà, a colui che rimaneva indietro. Ci si rialzava (e ci si rialza) tutti assieme e si ripartiva (e si riparte), uniti sempre con/per obiettivi comuni.

Il nostro vero segreto? Informare correttamente

Nella mia e nostra azione sindacale ci ha accompagnato e ci accompagna una citazione di Buddha: “il cambiamento non è mai doloroso. Solo la resistenza al cambiamento lo è”.

Tutto quello che ho scritto per dire a tutti quelli che vogliono iniziare l’attività sindacale che è possibile partire da zero, anche senza conoscenze e senza competenze. L’unica cosa che chiedo e che chiediamo è quella di essere disposti ad imparare, a studiare, a formarsi nell’interesse ultimo dei lavoratori.

Di Dott. Carlo Lopopolo

Infermiere, sindacalista, appassionato di social-media.